Vi abbiamo raccontato un percorso su come ottenere un rimborso dalle banche, dandovi gli strumenti per poter decidere quale strada percorrere. ( Leggi qui il primo articolo e qui il secondo )
Estrema ratio: fare causa alla banca
In estrema ratio è giunto il momento di fare causa alla banca; siamo così alla fine del nostro percorso, qualora i contatti preliminari e/o la Mediazione Civile non abbiano sortito gli effetti desiderati si può sempre (non obbligatorio) citare in giudizio l’istituto di credito: sarà un giudice a decidere.
DOCUMENTAZIONE
La documentazione è la perizia econometrica già presentata in Mediazione e il “verbale negativo” di Mediazione Civile ed un legale.
Buona norma è anche ottenere sempre la disponibilità alla presenza, in giudizio, di un Consulente Tecnico che possa sostenere le nostre argomentazioni dal punto di vista tecnico contabile, anche davanti al giudice o ad altri Consulenti di parte (normalmente chi ha elaborato la Perizia è in grado di farlo).
La cessione del 5° dello stipendio
Discorso a parte meritano gli illeciti relativi alla cessione del quinto dello stipendio.
Per questo tipo di rapporto bancario è raro riscontrare usura, indeterminatezza, anatocismo o vizi simili; normalmente le irregolarità si riscontrano quando il prestito viene estinto anticipatamente o viene rinnovato alla scadenza (o poco prima ).
Si tratta in particolare di spese di intermediazione o assicurative, interessi relativi al periodo di rateizzazione non goduto. Altri tipi di illecito risultano nella maggioranza dei casi pressoché irrilevanti.
Per questo tipo di irregolarità l’iter è molto più semplice: una volta analizzato il contratto e i relativi pagamenti, ci si può rivolgere, tramite il proprio legale, all’ABF (Arbitro Bancario Finanziario) convocando l’Istituto di Credito muniti della documentazione relativa all’analisi prodotta.
Il giudizio dell’ABF sarà immediatamente esecutivo e potrebbe deliberare un rimborso relativo ai costi/interessi addebitati ingiustamente.
Posso contestare e rivendicare anche un rapporto sulla quale la banca mi sta chiedendo un rientro forzoso?
Le contestazioni posso anche essere presentate nel caso in cui la banca ci stia chiedendo un rientro forzoso, tuttavia a questo punto l’iter procedurale cambia di molto, trovandosi a dover contestare una richiesta di rientro presentata in Tribunale.
Il fattore tempo diventa determinante: è importante recuperare la documentazione entro i 60 giorni canonici relativi alla scadenza del decreto ingiuntivo e, tramite un legale, se del caso contestare la richiesta depositando una perizia econometrica.
Frequentemente richieste di rientro si trasformano in veri e propri boomerang per gli Istituti di Credito che possono addirittura passare da un credito verso un cliente all’esatto opposto, dovendo anche risarcire il destinatario del precedente decreto ingiuntivo.
Concludendo
Nel nostro lavoro di tutti i giorni ci troviamo normalmente di fronte a 3 tipi di clienti:
- quelli che si rivolgono a noi perché incuriositi dal nostro lavoro, post, social.
- quelli che hanno sentito parlare di questa attività e ci testano, volendo capirci qualcosa di più.
- quelli che hanno ricevuto un decreto ingiuntivo o una richiesta di rientro formale dalle banche e quindi, prima di pagare o subire azioni forzose di recupero del credito, vogliono essere certi che le richieste dell’istituto di credito siano effettivamente dovute.
In tutti e 3 i casi il detto “meglio tardi che mai” è azzeccato.
Sicuramente l’ultima categoria è quella più difficile: si combatte contro il tempo e con situazioni in cui il potere negoziale è ridotto all’osso.
Le situazioni migliori in cui ci troviamo a lavorare sono quelle in cui il nostro cliente non manifesta particolari problemi, magari ha più di un istituto bancario con i quali lavora e vuole ristabilire un corretto rapporto cliente-fornitore anche con le banche.
A quel punto i margini di trattativa sono maggiori e si possono ottenere risultati importanti.
Il consiglio che possiamo dare a tutti, ancora una volta, è quello di fare analizzare i propri rapporti bancari e poi decidere il da farsi: si possono scoprire “tesoretti” importanti e ristabilizzare situazioni compromesse o che finirebbero col diventare tali.
Piccola nota di colore: capita diverse volte che un cliente decida a fatica di affidarci le analisi dei propri rapporti bancari, che manifesti atteggiamenti concilianti verso le banche e non voglia decidersi a effettuare i conteggi. I nostri consulenti spesso devono faticare parecchio per convincere i clienti a concederci la loro fiducia.
Poi ricevono i conteggi…
E a quel punto lo stesso cliente che prima era titubante, pauroso, conciliante e indeciso diventa il proprio feroce e polemico “fratello gemello”: arrabbiato nei confronti delle banche, indisponibile a mediare, aggressivo al punto tale di rifiutare proposte di Mediazione rapide e vantaggiose!!!
Non si tratta di lottare contro i mulini a vento o di smantellare il sistema bancario che, al contrario, crediamo necessario e fondamentale nella nostra società: semplicemente di ottenere un rapporto paritario tra cliente e Istituto di Credito, tutelando tutte le parti in causa (anche chi parte, causa disponibilità economiche, giocoforza svantaggiato in partenza).
Perché non farlo?