NEXURE: COME OTTENERE UN RIMBORSO DALLE BANCHE

NEXURE: COME OTTENERE UN RIMBORSO DALLE BANCHE

NEXURE: COME OTTENERE UN RIMBORSO DALLE BANCHE.

NEXURE: COME OTTENERE UN RIMBORSO DALLE BANCHE.

Come ottenere un rimborso dalle banche è una delle domande che in molti si fanno e in pochi incominciano le procedure perché si pensa sia impossibile.

Avete mai comprato delle scarpe?  esatto avete capito bene! Ve lo abbiamo chiesto in due articoli ( che puoi rileggere qui il primo e qui il secondo) dove abbiamo parlato di quanto sia importante considerare gli istituti di credito dei semplici fornitori di denaro.

Diamo quindi per scontato che si sia capito quanto ogni tipo di remora o paura su questo tipo di attività sia infondata.

COME OTTENERE UN RIMBORSO DALLE BANCHE.

Oggi vogliamo spiegarvi concretamente come funzionano questo tipo di attività: cosa succede quando una persona decide di fare causa alla banca (come spesso vengono definite grossolanamente queste attività).

Partiamo dal presupposto che fare causa è l’ultimo tentativo, l’extrema ratio: prima ci sono diverse altre cose da fare: soprattutto, prima di tutto, verificare che ci siano i presupposti per una contestazione.

Cosa si intende per “rapporto bancario”? Quali sono quelli che possono essere analizzati?

E’ necessario capire bene cosa si intende per  “rapporto bancaro” .

I rapporti bancari sono alcuni dei “prodotti” che la banca vende, tutti quegli “strumenti” che un istituto di credito mette a disposizione di un cliente per depositare o prestare denaro: un conto corrente, banalmente, un mutuo, un prestito.

Alcuni di questi rapporti non comportano un debito verso le banche, anzi generano (o dovrebbero generare) altro denaro per il cliente, pensiamo ad esempio ad un libretto di risparmio o ad un normale conto corrente sul quale facciamo accreditare lo stipendio o la pensione che, al di là di qualche spesa (a volte onerosa peraltro), maturano interessi attivi che dovrebbero (condizionale d’obbligo) far aumentare il capitale depositato.

Altri invece generano principalmente interessi passivi, cioè “costano” al cliente: la banca presta soldi e pretende di essere pagata (è un fornitore che vende denaro, come si diceva nei post precedenti). I “rapporti bancari” che possono generare “ingiustizie del credito” sono proprio quelli di questo tipo e quindi principalmente:

  • mutui
  • prestiti
  • finanziamenti
  • leasing
  • linee di credito in conto corrente (fidi di cassa, anticipo fatture, SBF ecc.)
  • cessioni del 5° dello stipendio
  • operazioni di stampo derivato, swap ecc.

Le Normative

Le normative ci danno un’ulteriore opportunità: le ingiustizie del credito possono essere recuperate non solo sui rapporti in essere ma anche su rapporti già estinti, purché non siano stati estinti più di 10 anni prima. Non importa quindi la data di apertura ma quella di chiusura.

Tutti i rapporti che sono stati chiusi negli ultimi 10 anni (o, ovviamente sono ancora aperti) possono essere rivendicati (se ne vale la pena e se ne possiede la documentazione).

Primo passo: l’analisi.

La prima cosa che si deve fare, quindi, è analizzare i propri rapporti bancari e verificare se siamo stati vittime di un’ “ingiustizia del credito”, cioè se nei nostri rapporti di debito verso un istituto di credito non siano state rispettate le normative in vigore.

Per effettuare questo tipo di analisi è necessario rivolgersi a professionisti esperti che sappiano controllare i rapporti bancari sotto due punti punti di vista:

  1. quello legale;
  2. quello matematico.

La matematica finanziaria, infatti, può essere affascinante  ma non può prescindere da un controllo contrattuale e legale: inutile affrontare calcoli complessi, generando cifre importanti, senza aver prima controllato che ne esistano i presupposti legali.

Applicare tout-court le formule matematiche senza avere il bilanciamento di un’analisi legale e la dovuta prudenza, può portare a numeri incredibili, allettanti per chi poi procederà con la contestazione, ma poco congrui e, soprattutto, forieri di una clamorosa sconfitta nelle varie sedi (con l’aggravante del denaro investito/buttato per questo tipo di attività).

L’approccio prudenziale è da preferirsi all’ingordigia del risarcimento.

L’approccio prudenziale è da preferirsi all’ingordigia del risarcimento soprattutto per quanto riguarda mutui, prestiti, finanziamenti e leasing la prima analisi deve essere necessariamente di tipo legale, contrattuale, e spesso è sufficiente.

I maggiori vizi che affannano questo tipo di rapporti, infatti, si rilevano già dal contratto. Solo qualora fossero presenti avrebbe un senso analizzare anche la storia del rapporto (pagamenti, variazioni contrattuali ecc.) e determinare con esattezza l’ammontare degli importi rivendicabili.

Le linee di credito

Diverso è per quanto concerne le linee di credito in conto corrente, i rapporti di tipo derivato/swap e le cessioni del 5° dello stipendio: per questo tipo di rapporti si deve necessariamente procedere con entrambi i tipi di analisi, in quanto illeciti, vizi, irregolarità anche importanti, potrebbero essere insorte durante lo svolgimento del rapporto.

Insomma come avrete capito c’è molto da fare ma rinunciare a priori è sbagliato.

Nel prossimo articolo approfondiremo altri aspetti che potranno essere utili al

COME OTTENERE UN RIMBORSO DALLE BANCHE.

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