Uno sguardo esterno a volte può essere utile.
Oggi vi raccontiamo la storia di una piccola azienda del veneziano che ha avuto l’ intuizione manageriale giusta: chiedere a specialisti uno sguardo esterno sulla loro realtà.
La rivoluzione aziendale fai da te
Una piccola azienda di mobili del veneziano, poco più che artigianale, nata da alcuni addetti alla produzione di una realtà più grande, con una clientela chiusa e definita, ha deciso di rilanciarsi ed ampliare le aree di incidenza e il numero di clienti, mantenendo, come punto di forza la sua identità artigianale.
Ogni settore aziendale è stato rivisto e calibrato, ad esempio la rete commerciale ha redatto un catalogo nuovo, nuovi campioni di materiali, un listino ad hoc e la rivoluzione aziendale fai da te è partita.
I risultati non si sono fatti attendere, ma…
I risultati non si sono fatti attendere ed hanno viaggiato con incrementi a due cifre ogni anno.
Tuttavia, nonostante gli incrementi di fatturato, non vedeva accantonarsi le marginalità prefissate né assottigliarsi il debito con le banche.
Fermarsi per riflettere è necessario
Era necessario fermarsi per riflettere sulle problematiche aziendali.
Dopo alcune attente valutazioni, non venendo a capo del problema, ha deciso di affidarsi ad una società di consulenza esterna.
Uno sguardo esterno esperto e professionale
Con l’intento di capire le problematiche e cercare di attuare l’ennesimo cambiamento aziendale la società di consulenza esterna ha fatto una profonda analisi della struttura.
Uno dei punti chiave della prima fase di analisi è stata l’interazione con la proprietà, il management ed ogni reparto dell’azienda per trovare quelle che avrebbero potuto essere le falle aziendali o gli accorgimenti da apportare.
Individuazione del problema
L’individuazione del problema, nel caso specifico, si è riscontrata in una grossa dispersione di risorse, tempo e manodopera in quello che nel settore viene definito, il “fuori misura”.
Per essere più accattivanti nel mercato e mantenere la loro identità artigiana, l’azienda aveva inserito un ricarico troppo basso per la realizzazione dei mobili fuori misura.
Le problematiche aziendali a volte hanno facili risoluzioni, ma non sempre sono quelle più adatte.
Per l’azienda veneta sarebbe stato semplice portare una maggiorazione sul listino per il fuori misura, tuttavia, molti dei clienti acquisiti, che hanno iniziato a lavorare con l’azienda proprio per l’opportunità di offrire al cliente finale un prodotto su misura ad un prezzo contenuto, avrebbero potuto decidere di cambiare fornitore.
Il rischio di perdere i clienti, e con essi tutto ciò che era stato costruito, era altissimo.
Operare “in avanti” anziché fare retromarcia.
D’accordo con la società di consulenza si è deciso di operare “in avanti” anziché fare retromarcia: è stato creato un controllo di gestione ad hoc, necessario per monitorare le uscite e le entrate. L’azienda ha così avuto uno strumento che ha consentito loro di rinnovare prestiti ed accordi con le banche, con piani di rientro adeguati.
Reinvestire nel proprio lavoro riorganizzato
Con le nuove risorse sono stati fatti gli investimenti adeguati:
- Due piccoli macchinari per la produzione del fuori misura.
- La struttura aziendale è stata ampliata con un’area della produzione dedicata ai “fuori misura” (in modo da non fiaccare la produzione normale).
- L’assunzione di una figura per la gestione del nuovo reparto e delle campionature.
E’ stato poi concordato un minimo di ricarico sul listino per i “fuori misura” che non gravasse sulle possibili scelte dei clienti.
I risultati sperati
I risultati sperati si sono visti da subito, la produzione non ha subito cali, anzi ha continuato a crescere, questa volta però con una marginalità che ha consentito loro di guadagnare e rispondere puntualmente alle banche. Non solo: hanno mantenuto il controllo di gestione che gli ha permesso di determinare un budget per ogni spesa determinare eventuali nuovi investimenti.
Gli effetti di uno sguardo esterno
Gli effetti di uno sguardo esterno hanno aiutato l’azienda veneta ad evitare gli errori classici che si possono commettere in situazioni di difficoltà o cambiamento, come ad esempio pensare più al fatturato che al suo rapporto con la marginalità.
Uno sguardo esterno viene spesso visto come un’intrusione asettica in azienda che ne viola l’intimità, incapace di coglierne le peculiarità, i momenti e le contingenze particolari: c’è quasi la paura di perdere il controllo verso ciò che si è faticosamente costruito con anni di sacrifici e duro lavoro.
Professionisti seri e competenti, al contrario, riescono a perseguire un percorso di comprensione profonda di tutte le dinamiche, gli equilibri, la storia e la “magia” della realtà che sono chiamati ad aiutare, pur mantenendo il giusto distacco necessario a cogliere con obiettività e nitidezza i punti di forza sui quali puntare e le problematiche da affrontare con le giuste priorità.
Sono sempre l’azienda e i suoi uomini a decidere, sono sempre l’azienda e i suoi uomini a crescere: lo sguardo esterno è solo il punto di vista necessario per fare un passo in più, spesso decisivo, per il cambiamento e/o per uscire da una crisi.