Strategie di liquidità in PMI: cedere o acquistare crediti fiscali nel 2025 conviene ancora? Guida completa per le PMI
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Acquisto e cessione di crediti fiscali 2025 presentano ancora opportunità interessanti per le PMI nonostante le recenti restrizioni normative. Scopri vantaggi, rischi e strategie per ottimizzare la liquidità aziendale con partner qualificati.
Cessione crediti 2025: come funziona

La scelta di partner qualificati è la chiave per operazioni sicure e vantaggiose
La cessione dei crediti fiscali, meccanismo introdotto e amplificato con l’introduzione del Superbonus 110% durante la pandemia, ha creato un doppio vantaggio economico per il sistema PMI italiano: chi vende il credito ottiene liquidità immediata senza aspettare anni per utilizzarlo in compensazione o rivolgersi alle banche, mentre chi lo acquista può abbattere le proprie tasse pagando il credito con uno sconto (in media il 15–25% sul valore nominale¹).
Prendiamo un esempio pratico: un’impresa edile ha eseguito lavori da 100.000 euro mediante Superbonus 110% e, invece di farsi pagare dal committente, ha scelto di acquisire direttamente il credito fiscale di 110.000 euro come pagamento. Se ora decide di cederlo a un’altra PMI, ad esempio per 88.000 euro cash (sconto del 20%), in realtà sta concedendo solo il 10% di sconto effettivo rispetto al valore dei lavori svolti, poiché il 110% le aveva già garantito un sovrapprezzo (un bonus, appunto) del 10%. La PMI acquirente, dal canto suo, potrà utilizzare quei 110.000 euro per pagare (diminuire o addirittura azzerare) le proprie imposte avendo investito solo 88.000 euro.
Rispetto a qualche anno fa, oggi questo scenario vede però un quadro legislativo in continua evoluzione: le modifiche introdotte dal DL 39/2024² hanno infatti ridefinito l’intero panorama, caratterizzandolo con maggiori controlli e limitazioni che rendono necessario un approccio più strutturato e consapevole rispetto al passato.
Cessione 2025: nuove regole PMI
Il quadro normativo 2025, ad oggi, presenta quindi significative novità che impattano direttamente sulle strategie delle PMI:

La certezza normativa trasforma i crediti fiscali in liquidità immediata
Solo prima cessione ammessa. Per molti bonus fiscali cedibili 2025 è consentita esclusivamente la cessione iniziale, eliminando così le catene speculative di questi anni, dove il credito passava di mano in mano più volte, spesso con ricarichi progressivi che gonfiavano artificialmente i prezzi³
Superbonus limitato. La quota di detrazione si riduce al 75% per gli interventi avviati dopo il 2023⁴, il che significa che i nostri 100.000 euro di lavori dell’esempio di prima, ora generano solo 75.000 euro di credito invece dei precedenti 110.000 euro. Se ceduto con lo stesso sconto del 20%, l’impresa edile incasserebbe 60.000 euro invece di 88.000 euro, passando da uno sconto effettivo del 10% a uno del 40% sul valore dei lavori. Attenzione però: questa riduzione riguarda esclusivamente i cantieri aperti dal 2024, mentre restano al 110% i lavori già avviati nel 2023
Stop bonus edilizi. L’abolizione della cessione per bonus diversi dal Superbonus dal 2024 restringe significativamente le opportunità⁵
Le normative relative alle cessione crediti 2025 introducono inoltre obblighi di registrazione sul portale dell’Agenzia delle Entrate e procedure di tracciabilità più stringenti, che garantiscono maggiore trasparenza e tutela per tutti gli operatori del mercato.
Nonostante queste restrizioni generali, la riforma degli incentivi territoriali del Sud apre nuove prospettive per tutto il sistema PMI italiano: le imprese meridionali ottengono crediti della Zona Economica Speciale (ZES) cedibili, mentre anche quelle del Centro-Nord possono acquistarli a sconto, compensando così parzialmente le limitazioni sui bonus edilizi tradizionali. Questo meccanismo, seppur con volumi ridotti rispetto al boom Superbonus 2020-2022, continua ad alimentare liquidità e opportunità di investimento su scala nazionale.
PMI 2025: opportunità e rischi
Abbiamo visto come il quadro normativo sia cambiato ma per le PMI che si trovano ancora con crediti fiscali da gestire, la vendita crediti fiscali PMI presenta ancora interessanti opportunità di liquidità, purché si scelgano controparti affidabili e si seguano le procedure corrette. I vantaggi sono doppi: chi vende ottiene liquidità immediata, chi acquista ottimizza il proprio carico fiscale sostenendo al contempo l’ecosistema PMI nazionale.
Vantaggi per chi cede:
- Liquidità immediata senza ricorso al credito bancario o centrale rischi
- Nessun impatto sul rating creditizio aziendale
- Velocità di incasso superiore ai tradizionali strumenti di finanziamento

Le PMI che pianificano oggi costruiscono la liquidità del futuro
Vantaggi per chi acquista:
- Risparmio fiscale immediato⁶
- Diversificazione del portafoglio con asset alternativi
- Contributo concreto alla liquidità delle PMI italiane
- Ottimizzazione della pianificazione fiscale pluriennale
Rischi da gestire:
- Deprezzamento del credito per il cedente⁶
- Necessità di due diligence approfondita sulle controparti
- Compliance normativa e procedure amministrative
- Verifica dell’effettiva cedibilità e utilizabilità dei crediti
La scelta di partner qualificati e l’adozione di procedure strutturate trasformano questa operazione in un’opportunità win-win che sostiene la liquidità delle PMI contribuendo all’ottimizzazione fiscale del sistema imprenditoriale italiano.
Focus territoriale: ZES Sud e nuove agevolazioni

Il Sud al centro delle nuove agevolazioni ZES: crediti d’imposta cedibili 2025
Tra le opportunità più interessanti per alimentare questo mercato di cessione crediti, il credito d’imposta ZES (Zona Economica Speciale) Sud rappresenta una delle principali novità per le PMI meridionali nel 2025.
Con un fondo complessivo di 2,2 miliardi di euro⁸, la ZES unica sostituisce i precedenti incentivi territoriali con un approccio più integrato.
Il credito d’imposta ZES Sud 2025 rappresenta una delle principali fonti di crediti cedibili disponibili nel nuovo panorama normativo.
Caratteristiche principali ZES unica 2025:
- Dotazione finanziaria: 2,2 miliardi di euro per il periodo 2024-2029⁹
- Finestra di richiesta: Dal 31 marzo al 30 maggio per le domande¹⁰
- Bonus assunzioni: Incentivi specifici per l’occupazione giovanile e femminile¹¹
- Compensazione: Fine della Decontribuzione Sud con impatto di 16 miliardi di euro¹²
Questa riforma territoriale offre alle PMI del Sud nuove opportunità di crescita, particolarmente interessanti per chi opera in settori manifatturieri e logistici. Ma la cedibilità di questi crediti crea, di fatto, un mercato nazionale: le imprese meridionali ottengono liquidità immediata, mentre anche quelle del Centro-Nord possono acquistare crediti ZES a sconto per ottimizzare la propria posizione fiscale.
Piattaforme vs consulenti: scelta
Tutto giusto e apparentemente semplice, ma rimane il problema della fattibilità: come approcciare alla cessione o alla vendita di crediti fiscali? Dove scovare cessionari o cedenti disposti a negoziare? Il mercato dei crediti fiscali oggi si divide tra due approcci (spesso complementari): da un lato i marketplace crediti fiscali online offrono piattaforme digitali per automatizzare matching e controlli base, dall’altro consulenti specializzati e professionisti del settore mettono a disposizione esperienza diretta, conoscenza approfondita delle imprese e capacità di valutazione che solo il rapporto umano può garantire.
Vantaggi delle piattaforme digitali:
- Trasparenza pricing e quotazioni in tempo reale
- Controlli automatizzati su cedibilità base
- Accesso rapido per operazioni standardizzate¹³
Valore dei professionisti specializzati:
- Analisi personalizzata del profilo aziendale e delle esigenze specifiche
- Due diligence approfondita basata su esperienza pluriennale nel settore
- Capacità di strutturare operazioni complesse e negoziare condizioni ottimali
- Assistenza completa dalla valutazione iniziale alla finalizzazione dell’operazione
- Rete consolidata di controparti qualificate e verificate
La scelta tra approccio digitale e consulenza specializzata dipende dalla complessità dell’operazione e dall’importo dei crediti. Per operazioni significative, l’affiancamento di professionisti esperti resta spesso la via più sicura per massimizzare il valore e minimizzare i rischi¹⁴. Non va dimenticato che negli anni del boom dei crediti fiscali si sono verificati numerosi insoluti e frodi che hanno danneggiato molte PMI, come documentato dalle cronache finanziarie del 2022-2023¹⁷. Un professionista serio, a differenza di un portale anonimo, mette in gioco la propria reputazione e credibilità professionale, fungendo da garanzia tanto per chi vende quanto per chi acquista i crediti.
Checklist anti-frode e compliance
Infine, prima di addentrarci negli aspetti di sicurezza, vediamo come funziona in pratica una cessione di crediti fiscali quando gestita da professionisti esperti. L’adozione di procedure strutturate di compliance di cessione crediti fiscali garantisce operazioni sicure e conformi alla normativa.

Checklist anti-frode: controlli accurati prima di cedere o acquistare crediti fiscali
Le fasi operative della cessione
Il processo operativo standard seguito dai consulenti specializzati si articola in fasi ben precise:
- Contatto iniziale e prima analisi. Il consulente identifica una PMI con potenziali crediti fiscali e richiede la documentazione base: cassetto fiscale dell’Agenzia delle Entrate, ultimo bilancio approvato e visura camerale aggiornata.
- Verifica dei cessionari interessati. Sulla base della tipologia e dell’importo dei crediti disponibili, il professionista sonda il proprio network di acquirenti qualificati (banche, fondi, grandi aziende) per verificare l’interesse del mercato.
- Prima proposta di acquisto. I potenziali cessionari formulano una proposta preliminare basata sui dati iniziali, indicando prezzo, tempistiche e condizioni generali dell’operazione.
- Approfondimento documentale. Se la proposta è di interesse del cedente, si procede con la verifica dettagliata di tutta la documentazione relativa ai cantieri, alle spese sostenute, alle comunicazioni all’Agenzia delle Entrate e agli stati di avanzamento lavori.
- Due diligence e comfort letter. Vengono emesse le comfort letter da parte di commercialisti e professionisti qualificati, completando la due diligence cessione crediti su cedente, crediti e documentazione di supporto. In questa fase si verifica anche la presenza del visto di conformità e asseverazioni tecniche necessarie.
- Finalizzazione dell’operazione. Una volta superati tutti i controlli, si procede alla definizione del contratto definitivo, al pagamento del corrispettivo e alla registrazione della cessione sulla piattaforma dell’Agenzia delle Entrate. I crediti acquisiti potranno essere utilizzati in compensazione F24 crediti anche su più annualità, offrendo flessibilità nella gestione fiscale.
Proprio per evitare i problemi di insoluti e frodi che hanno caratterizzato il mercato negli anni passati, la crescente complessità normativa rende essenziale una checklist anti-frode crediti strutturata per garantire compliance e sicurezza:
Fase pre-cessione:
- Verifica della cedibilità effettiva del credito presso l’Agenzia delle Entrate
- Due diligence completa su documentazione fiscale e contabile di supporto
- Validazione delle controparti attraverso visure camerali aggiornate e referenze bancarie
- Richiesta di comfort letter da parte di professionisti qualificati (commercialisti, consulenti)
Fase contrattuale:
- Definizione della modalità di cessione (pro soluto vs pro solvendo)
- Inserimento di clausole di garanzia e meccanismi di tutela
- Verifica delle garanzie professionali e assicurative delle controparti
- Registrazione obbligatoria sul portale dell’Agenzia delle Entrate¹⁵
Fase post-cessione:
-
- Conservazione della documentazione per almeno 5 anni
- Monitoraggio dello stato del credito ceduto
- Gestione di eventuali contenziosi o verifiche fiscali
- Mantenimento dei rapporti con i professionisti per assistenza continuativa
Questa compliance cessione crediti non è solo un obbligo normativo ma rappresenta un investimento in reputazione e sostenibilità del business.
Conviene comprare o vendere nel 2025?

Conviene comprare o vendere crediti fiscali nel 2025? La decisione chiave per la liquidità PMI
Dopo aver esaminato come funziona operativamente il mercato e quali precauzioni adottare, arriviamo alle domande che molte PMI si stanno ponendo:
💡 DOMANDE CHIAVE
Vale ancora la pena investire nell’acquisto di crediti fiscali nel 2025?
Conviene cedere i propri crediti fiscali o è meglio tenerli?
L’analisi del ROI crediti fiscali – ovvero il rendimento dell’investimento rispetto al capitale impiegato – per i crediti fiscali 2025 evidenzia opportunità interessanti nonostante le restrizioni normative.
Per chi acquista, i rendimenti, sfruttando lo scarto tra prezzo di acquisto e valore nominale¹³ rimangono attrattivi (ancora secondo le analisi di mercato più recenti¹⁶). Per chi vende, la decisione dipende dalle priorità aziendali: liquidità immediata o massimizzazione del valore nel tempo.
Fattori di convenienza per gli acquirenti:
- Rendimento competitivo: ROI medio 10-20% su base annua
- Diversificazione: asset class alternativa ai tradizionali investimenti
- Liquidità: possibilità di utilizzo immediato in compensazione fiscale
- Opportunità future: crediti per annualità 2026-2027-2028 a prezzi scontati
Fattori di convenienza per i cedenti:
- Liquidità immediata senza banche: cash flow senza passare da istituti di credito, aumenti di capitale o prestiti soci
- Nessun impatto sul rating: operazione che non influisce sulla centrale rischi o sul merito creditizio aziendale
- Nessun rischio normativo: trasferimento del rischio di cambiamenti legislativi futuri all’acquirente
- Semplificazione amministrativa: eliminazione della gestione burocratica pluriennale e degli adempimenti F24
- Reinvestimento immediato: possibilità di impiegare subito i fondi in attività core business o opportunità di crescita
Considerazioni strategiche: l’acquisto risulta particolarmente vantaggioso per imprese con elevato tax rate e capacità di assorbimento fiscale pluriennale. La cessione conviene a PMI che privilegiano la liquidità immediata per crescita, investimenti o necessità operative urgenti.
La valutazione deve considerare anche il costo opportunità e la solidità patrimoniale delle controparti, elementi determinanti per il successo dell’operazione.
Domande frequenti (FAQ)
- Quali crediti fiscali possono ancora essere ceduti nel 2025?
Rimangono cedibili i crediti Superbonus (75%), ZES Sud, crediti R&S 2025 e formazione 4.0 2025 e diversi bonus specifici territoriali. È necessaria verifica caso per caso. - È possibile cedere più volte lo stesso credito?
No, dal 2024 è ammessa solo la prima cessione crediti per la maggior parte dei bonus fiscali, eliminando le cessioni multiple. - Come funziona la cessione del Superbonus dopo il 2024?
Il Superbonus mantiene la cedibilità ma con Superbonus 75% 2025 per interventi avviati dopo il 2023. Rimane soggetto a controlli stringenti. - Meglio vendere crediti fiscali tramite broker o marketplace?
I marketplace offrono maggiore trasparenza e costi ridotti, mentre i broker garantiscono assistenza personalizzata. La scelta dipende da complessità e valore dell’operazione. - È necessario affidarsi a un consulente per la cessione dei crediti fiscali?
Data la complessità normativa e i rischi di frodi, è fortemente consigliabile l’assistenza di professionisti qualificati (commercialisti, consulenti specializzati) che possano gestire correttamente tutta la documentazione e le verifiche necessarie.
Box Pratici
📋 Checklist pratica cessione
Prima della Cessione
- [ ] Verifica cedibilità del credito su portale AdE
- [ ] Raccolta documentazione fiscale completa
- [ ] Valutazione offerte di almeno 3 controparti
- [ ] Controllo autorizzazioni intermediari finanziari
Durante la Trattativa
- [ ] Negoziazione prezzo con valutazione di mercato
- [ ] Definizione modalità pro soluto/pro solvendo
- [ ] Inserimento clausole di garanzia nel contratto
- [ ] Verifica coperture assicurative
Dopo la Cessione
- [ ] Registrazione obbligatoria portale Agenzia Entrate
- [ ] Archiviazione documentazione (conservazione 5 anni)
- [ ] Monitoraggio status credito ceduto
- [ ] Aggiornamento sistema contabile aziendale
⚠️ Errori Comuni da Evitare
Errori di Valutazione
- Sottovalutare i costi nascosti: commission, spese legali e fiscali possono ridurre significativamente il netto ricavo
- Ignorare il timing: cedere troppo presto può far perdere opportunità di valorizzazione futura
- Non diversificare: concentrare tutto su un’unica controparte aumenta il rischio
Errori Procedurali
- Documentazione incompleta: cancanza di visto di conformità o asseverazioni blocca la cessione
- Controparti non verificate: partner senza autorizzazioni adeguate espongono a rischi legali
- Contratti inadeguati: clausole generiche non tutelano in caso di controversie
Errori Strategici
- Cessione d’emergenza: vendere sotto pressione finanziaria porta a prezzi svantaggiosi
- Mancata pianificazione fiscale: non considerare l’impatto sulla posizione tributaria complessiva
- Trascurare le alternative: non valutare opzioni come pegno o garanzie sui crediti
Conclusioni
Il mercato dei crediti fiscali 2025 è profondamente cambiato: addio alle “cessioni facili”, benvenute alle “cessioni intelligenti”. Le restrizioni normative hanno eliminato gli eccessi speculativi, creando un ambiente più selettivo che premia competenza e professionalità.
Per le PMI preparate, questo significa operare in un mercato dove gli operatori improvvisati e le offerte troppo belle per essere vere sono stati spazzati via dalle nuove regole. Risultato: una riduzione significativa di speculatori e truffatori secondo i dati dell’Osservatorio Fintech 2024¹⁸, con conseguente presenza di più intermediari qualificati e affidabili. Ma soprattutto, significa continuare ad accedere a quello che resta il vero valore della cessione crediti: liquidità immediata (vera e propria o sotto forma di risparmio fiscale). In un contesto economico dove il cash flow è sempre più vitale, la cessione rappresenta ancora uno strumento importante che genera liquidità tanto per chi vende (incasso immediato) quanto per chi acquista (risparmi fiscali che liberano risorse).
Chi saprà adattarsi continuerà a trovare nella cessione crediti fiscali 2025 PMI uno strumento prezioso per trasformare posizioni fiscali in liquidità operativa, elemento sempre più critico per la competitività delle PMI italiane.
Fonti
- Studio Finera – Analisi mercato cessione crediti fiscali 2025
- Decreto Legge 39/2024 – Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.90
- Agenzia delle Entrate – Provvedimento cessioni multiple, Prot. 89543/2024
- Legge di Bilancio 2024 – Art. 1 comma 219, modifiche Superbonus
- Normativa cessione bonus edilizi 2024
- Mercatoria Business – Report ROI crediti fiscali Q3 2024
- Garanzia PMI 2025 – Fondo Centrale Garanzia
- Decreto ZES unica Sud 2024
- Ministero Economia e Finanze – Scheda tecnica ZES Sud 2025
- Agenzia Coesione Territoriale – Calendario ZES 2025
- INPS Circolare n.23/2025 – Bonus assunzioni territori ZES
- Bilancio Pubblico – Impact Decontribuzione Sud
- Osservatorio Fintech Italia – Marketplace crediti fiscali 2024
- Creditifiscali.it – Trend mercato 2025
- Portale Cessioni Agenzia Entrate
- Analisi di mercato FinTech Observer – Report Q4 2024 sui rendimenti crediti fiscali
- Cronache finanziarie cessioni crediti – Il Sole 24 Ore
- Osservatorio Fintech Italia 2024 – Dati su riduzione operatori non qualificati